Il Cartastorie: Questione di famiglia

Son le nove del mattino,c'è già un caldo bestiale; il sole non spacca ancora il cielo,in compenso corrode le pietre e le nostre teste. Eccomi davanti ai cancelli dell'anfiteatro, dove in serata si esibirà il mio cantante preferito,da un anno a questa parte,è lui il mio idolo canoro, è entrato nella mia vita ed ogni giorno,la ricrea in una girandola di emozioni e note. Stasera.....,ho un moto di angoscia,minuti ed ore da ingoiare,in compagnia di mia sorella.

11 anni; una cascata di riccioli dorati ad incorniciare un broncio furbo e di sfida,gentilmente o forzatamente,a questo punto non fa differenza,concessami dai genitori.

Le gocce di sudore m' imperlano il viso,imperterrita non mollo le inferriate,voglio e devo essere la prima ad avvicinarlo. Chiara, seduta per terra sotto l'ombra invitante di una palma, mi osserva con biasimo e sgranocchia patatine. Sono le due del pomeriggio:

" Piantala di mangiare cibo salato,poi hai sete,bevi e qui non ci sono bagni! ".

Parole al vento,in senso figurato intendo,poichè se ne sta sdraiato sulla battigia poco lontano,ad increspar le onde. Dallo zainetto,che pare senza fondo,tira fuori alternandoli,panini straripanti di nutella e noccioline americane,un nervoso......io che ingrasso solo a respirar una mozzarella!. Come volevasi dimostrare,un paio d'ore più tardi:

" Devo andare in bagno! " Esclama decisa Chiara.

" Fai yoga! " Rispondo stizzita.

" Ho già bevuto tutti i succhi di frutta ". Aggiunge impudente.

" Pitticu su dannu,fai pure dello spirito! " Sbraito incavolata.

Le persone cominciano ad arrivare,scorgo un'auto scura,i cancelli si aprono.Chiara riesce a sgattaiolare,io la seguo concitata. Lo sportello posteriore si apre,eccolo! Inconfondibile,nella sua maglietta a righe,jeans e crestina sfuggente.

" Marco,Marco,fermati! Firma l'autografo a mia sorella,mi sto pisciando! ".

La vampata di rossore mi brucia tutta,dall'unghia dell'alluce sino alle orecchie. In quel preciso istante capisco perchè Caino compì quel gesto.

Una risata calda,familiare,sonora e roca,mi distoglie dal coma in cui sono sprofondata.

Si avvicina,scortato da due mastini vestiti da blues brothers,voglio morire.

" Certo che sì,non me lo perdonerei mai! " La dolcissima voce seducente,accompagna la sua mano nelle mie. Gli porgo il cd, un'ebete,non riesco a spiccicar parola.

" Ciao piccola,ora vai pure eh ". Si china su Chiara e gli offre la guancia per un bacio,che soddisfatta glielo restituisce con lo schiocco.

Sono un'automa,accompagno mia sorella in bagno,dieci minuti,ha il Flumendosa stipato nella vescica.Finito,si sistema i jeans,si lava le mani e si volta. Sorriso senza confini,puntellato da stelline brillanti dell'apparecchio che ingabbia i denti.

L'abbraccio con tenerezza,tutto sommato,non essere figli unici,ha i suoi lati positivi.

Annavita