CARTA INCANTA

La tua voce è dono di natura e frutto di lavoro;
giorno su giorno è sempre più anche nostra;
riesce a regalarci un’emozione dopo l’altra
ed è per noi come cogliere un buon frutto o ricevere un dono d’oro.

Di tanto in tanto, c’è chi è lì pronto a ferirti,
ma spesso le offese sono come ghiaccio
e non potranno farti sentire uno straccio
perché le scioglierà il calore di chi è qui pronto a sostenerti.

Ascoltando uno dei tuoi pezzi sogno lei, eppur non so
dove finisce il sogno e comincia la realtà,
così illusione su illusione vado avanti

e, con in prestito tuoi versi, le dico: “Spero un giorno di averti qui davanti
in un altro me, in un'altra te ma nella stessa verità.
Con in noi dolore e piacere in lotta sappi che ti rincontrerò”.

Questo è piccolo come omaggio, lo so,
e poi non è come quelli che tu fai a noi,
però serve a dirti: “Sogna, scrivi, canta e urla anche se vuoi,

ma facci vibrare l’anima più che puoi”.
Spero tanto che, da questi versi, per te parta
un augurio per successo e bene di ogni sorta

e che di ciò che canti tu possa essere anche la “penna” oltre che la “carta”.
Qualcuno scherzosamente sostiene che “Carta canta”,
ma io rilancio, ti sostengo di più e dico che, invece, “Carta incanta”.

JK