Storie di cartamusica: Dentro ogni brivido.

Son le due del pomeriggio,in viaggio dall'alba,ho ingoiato migliaia di chilometri e sono sfinito. Devo fermarmi solo al chiosco di Romano,prendere i quotidiani e filo a casa a dormire.

" Ciao Romano,i soliti...".

Biascico lentamente masticando le parole.

E' un attimo,una corrente leggera,mi obbliga a voltarmi e la vedo.

Seduta ad un tavolino del bar. Le mani affusolate sotto il mento appena imbronciato,una cascata lucente di capelli corvini,incorniciano due immense iridi blu mare.

Ti ci puoi tuffare, assaporarne il sale ed a ogni battito di ciglia unirti al suo respiro.

E danzo con lei,ore ed ore.

E sogno con lei,la vastità del cielo. E la stringo forte a me,fino ad imprimere i suoi contorni nella mia pelle,imprigionarli e non lasciarli più andar via.

Pazzia di un istante,di un brivido acuto che penetra fino alle ossa,la magia di un incontro; dita sfiorate in un lieve tocco,che mi fa appartenere a lei,in un solo corpo,in un solo spirito.

" Che fa? Li prende o no i giornali? "

La voce imperiosa e leggermente sarcastica di Romano mi sveglia dal torpore.

Sorride e con la naturalezza di chi vive delle cose pratiche,mi suggerisce.

" E che ci vuole? Vada da lei e le offra un caffè ".

E mi sento un idiota,non ci riuscirò mai,impacciato e poco disinvolto,la timidezza mi mangia vivo. Lei è ancora lì ed io ho fantasticato tutto quanto,un momento di eternità,forse un giorno non molto lontano,riuscirò ad afferrarla,chissà....

Annavita