Un Mercoledì da ….Leoni!!!!

Ho l’appuntamento dalla parrucchiera, prenotato per le ore 15.30.

Lunedì mattina con moto istintivo, senza nessuna ragione, chiamo e chiedo che mi sia anticipato, c’e un buco alle ore 13.30…. OK va’ bene!!!!!

Mercoledì 31 Dicembre 2008, dalla mattina: fibrillazione…. crampi allo stomaco…..

Ore 13 sto’ uscendo di casa……. istintivamente prendo la borsa con l’attrezzatura fotografica, non mi chiedo il perché……oramai mi fido delle mie sensazioni!!!!

Ore 15: ho finito, decido di andare nel Largo Carlo Felice, per sondare un po’ la situazione, farmi un’idea di come è stato predisposto il palco.

Ho deciso già da tempo che stanotte per la prima volta, non porterò la macchina fotografica…. ho troppa paura…..

Parcheggio al porto…

Incomincio a salire da Via Roma.

La città è silenziosa, immobile… insonnolita, come se fosse in attesa o stesse conservando le energie!!!!

Sporadiche macchine…. quasi nessuno a piedi…..solo io ,
qualche extracomunitario e la forza pubblica che stà coordinando l’organizzazione.

Salgo nel viale alberato, sollevo lo sguardo, davanti a me magnifica immagine nitida, pulita, di Castello, aperta come un ventaglio ad abbracciare ai suoi piedi la citta’.

La prima cosa che vedo è il retro di un palco rivolto verso il porto.
Sento della musica molto bella che accompagna le prove del gruppo che danza con il fuoco.

Supero questo, e scopro che è stato allestito di fronte un altro palco, più grande, ora illuminato dal sole, e come se l’astro abbia deciso di convogliare i suoi raggi per diffonderlo di luce.

C’è del movimento sul palco, la strada deserta.

I due palchi sono uniti e isolati da delle transenne, all’interno non si puo’ accedere.

Mi avvicino…… e mi illumino…… BINGO!!!!!!!!!

C’è Marco…… passeggia nervosamente.

Lui, la band, i tecnici ……. cercano di attirare l’attenzione dal palco di fronte, poi capisco….. a causa del volume troppo forte dell’altro spettacolo, non possono iniziare le prove.

Mi avvicino più che posso…… e inizia la magia……. Grazie all’obbiettivo, vedo tutte le espressioni che passano sul suo volto, inizio a scattare, successivamente scopriro’ che son riuscita a fare le foto piu’ belle tra tutte quelle scattate nei vari concerti.

Marco prova ripetutamente Last Christmas, l'ho sentito iniziare almeno 20 volte, non per colpa sua, ma stanno cercando di mettere a posto gli strumenti…..

Le poche auto che passano sentendo la musica, iniziano a fermarsi, intorno a me si formano dei capannelli di persone, chiamano al telefonino, scattano foto.

La sua voce mi avvolge, le sue espressioni mi incantano, e come se non mi bastasse il tempo per poter imprimere tutto……

Voglio che il tutto si fermi, che si fermino le sensazioni che provo,come con uno scatto fotografico, e che non riesco ad esternare, ma che mi appagano e mi riempiono dentro…perchè sto facendo quello che più mi piace fare.

Il tutto mi esalta… mi rende euforica, è come essere dentro un vortice fatto di musica e immagini.

Sono rimasta fino alla fine.

Per tutto questo tempo, sono proiettata in un altro mondo, solo mio.

Mi rendo conto di tornare sulla terra solo, a prove finite.

Solo allora noto la presenza di Nonna Elsa e Zia Baby, salutate al volo, quando vanno via nella macchina guidata, “sgommando”, da Marco.

Non ho contato quanti scatti ho fatto…..tanti.

La notte, il concerto l’ho sentito e visto dal retro del palco, perché davanti c’era una marea di gente….ma non ne ho sofferto, perché avevo ancora nel cuore, negli occhi, nella mente, impressi con inchiostro indelebile, le immagini del pomeriggio.

Folletto