Il Cartastorie: Provarci

" Volo 809, per Roma,imbarco n ° 3 ".

Gracchia la voce cadenzata in diverse lingue."

" Le 5,26. Merda,sono sempre in ritardo! ".Trafelato arrivo al check-in.

" Ce la faccio ".

Prendo posto in terza fila,accanto al finestrino.

L' alba regala magia alla terra che lascio; le rocce ambrate prendono vita,inconsapevoli di tanta bellezza,ignare del dolore acuto che mi recano al petto. Lingue di rena lunare,si lasciano andare alle acque verdi,poi azzurre,poi blu.

Blu abissale, in cui perdere schegge di memoria.

Un mese fa,.......all' ombra del pergolato sulla terrazza spalancata al mare.

Il viso emaciato ed arso dal sole,del nonno:

" Senti figliolo,prendi una decisione.

Vedi in natura,è molto più facile,è governata da regole che essa emana. In una colonia di gabbiani, l'esistenza scorre tranquilla,un falco non può viverci.

La natura ha scelto per esso un talento diverso nei cieli.

Tu, il tuo sogno devi incoraggiarlo,non aspettare che venga da te.

Fai che gli altri possano riconoscere le tue capacità,l'ingegno,dai loro questa possibilità.

Lo devi a te stesso,se vuoi essere felice." Sospirò a fondo,fissandomi negli occhi,aggiunse." Devi scegliere e provarci ".

Sollevo lo sguardo,osservo oltre il finestrino, per un attimo, in quel sentiero adagiato sulle nuvole,scorgo il sorriso tenero del nonno.

Indosso le cuffie dell' i-pod,chiudo gli occhi ed ascolto il mio blues.

Annavita